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Il segmento testuale Il contadino è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 89Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 118

Brano: [...]ri erano stati liquidati con un colpo di pistola nella nuca, lui e il giovane erano stati portati a Troghi. Qui avevan prese due corde e stavano mettendogliele al collo con intenzioni poco caritatevoli quando Otto, che era riuscito a slegarsi le mani, prese la pistola a un tedesco, tirò una revolverata in un occhio al medesimo e scappò approfittando della confusione col contadino. Fatto poche diecine di metri i tedeschi si ripresero e spararono. Il contadino prese una raffica nella schiena e cadde. Otto raggiunse illeso la prima Compagnia. Dopo ventiquattr’ore, alla testa della medesima entrava in Piazza Gavinana dove trovava i suoi genitori che non lo vedevan da dieci mesi, ma non aveva tempo di salutarli perché subito i tedeschi cominciavano a sparare dall’altra parte dell’Arno.

Ma ormai la liberazione di Firenze era in atto. Dopo poche ore arrivarono anche gli inglesi e finalmente i rastrellamenti cominciammo a farli noi.

II che era molto giusto, come si diceva con Otto quanto la Sinigaglia rastrellava San Frediano, perché nella vita que[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 476

Brano: [...]e il proprio accesso alla proprietà ». Fatto culminante di quella grande lotta fu l’agitazione dei salariati che ebbe il suo centro nelle terre dell’alto Cremonese, soprattutto a Soresina.

In quelle terre i contadini, specie i giovani e i reduci dalla guerra, volevano guadagnarsi una nuova posizione giuridica e morale nell’azienda dove lavoravano e perciò fecero propria la parola d’ordine lanciata dalle Leghe: « L’agricoltore non più padrone; il contadino non più salariato ». Una grande agitazione costrinse gli agrari più restii al l'accettazione di questo principio, che avrebbe dovuto tradursi in atto col San Martino (11 novembre) del

1920, mediante un contratto collettivo a struttura associativa tra conduttori e lavoratori. La convenzione fu sottoscritta anche dal governo, attraverso Giuseppe Micheli, ministro del gabinetto Giolitti. Ma nel momento dell’applicazione dell’accordo il padronato, nonostantè si fosse impegnato ad accettarlo, tor

nò sui suoi passi dietro la pressione di tutto l’agrarismo dell’Alta Italia.

La provocazione [...]

[...]arbitrale, che si chiamò appunto lodo Bianchi, « l’abolizione del salariato agricolo e il diritto dei contadini a diventare gestori delle aziende ».

Il « lodo Bianchi » poggiava sostanzialmente su due principi: « 1) L’agricoltore cessa di essere ii padrone; egli diventa il direttore di azienda al quale è attribuito un salario, un modico interesse del capitale impegnato, una partecipazione agli utili netti alla fine di ogni annata agricola. 2) Il contadino cessa di essere il salariato e diventa un socio dell’azienda; egli pure con un minimo di salario, rappresentato dal patto colonico; coi diritto di partecipare all’amministrazione dell’azienda, mediante un controllo su di essa esercitato da due suoi rappresentanti; col diritto anche di avere una parte degli utili netti. La divisione degli utili è fatta nella misura del 70% ai contadini associati, mentre al direttore d’azienda viene devoluto l’altro 30 % ».

La reazione fascista

Gli agricoltori cremonesi e l’agrarismo andavano intanto organizzandosi per passare al contrattacco. Riunitisi n[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 563

Brano: [...]ribaldini, raggiungendoli mentre con i prigionieri stavano avviandosi al Comando partigiano. Nel corso del combattimento che ne seguì, una raffica di mitra spezzò le gambe a Gibin. Mora, continuando a sparare per tenere a bada i fascisti, si caricò sulle spalle jl compagno ferito, si sganciò dagli attaccanti e raggiunse la boscaglia. Allorché ritenne di essere riuscito a far perdere le tracce agli inseguitori, portò Gibin in un cascinale e pregò il contadino di farlo ricoverare al più presto nel più vicino ospedale. Il contadino stava già appressando il carro, quando il capitano Roncarolo e i suoi paracadutisti piombarono nel cascinale e, dopo breve combattimento, catturarono i partigiani.

La morte di Gibin e Mora

Da quel momento cominciò per i due garibaldini un atroce calvario: mentre Gibin, per le sue gambe spezzate, fu consegnato àll’ospedale, Mora venne sottoposto a tremende torture. Dopo averlo pugnalato, i fascisti gli fecero attraversare le strade di Borgomanero sotto pesanti percosse. Un gruppo di coraggiose donne si interpose alla fine tra il partigiano e i suoi carnefici, impedendo loro di ucciderlo,[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 572

Brano: [...]elle pur feroci rappresaglie tedesche come il solo elemento che interrompeva l'indispensabile rapporto di solidarietà tra popolazione e partigiani, per garantire la sussistenza stessa di un movimento partigiano. Scrive Giambattista Bitto, comandante del

Gruppo Brigate « Vittorio Veneto »: « [...] il popolo in genere è ostile alla nostra causa: ci chiede perché non andianrrO a, lavorare i campi, invece di mangiare i suoi prodotti a tradimento. Il contadino [...] non parla bene di noi, ci considera dei vampiri che viviamo sul suo sudore. Non ci si può fare ospitare in una casa qualsiasi, perché gli ospiti temono immediate rappresaglie ».

Cfr. A.I.S.R. Padova, Sez. 1a, B. n. 40, Cart. Relazioni tra politici e militari (C.L.N. Vittorio Veneto e Divisione Nannetti), Doc. n. 146, relazione di Pagnoca ai C.L.N. di Treviso e di Vittorio Veneto, 26 Ottobre 1944. Va detto che la relazione di Pagnoca interessa una zona limitata, ma, mutatis mutandis, è estensibile almeno parzialmente alla più vasta zona di competenza della Divisione, come par di capir[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 152

Brano: [...]braccia, s'aggiunge quello del far cadere le disgrazie agricole solo sul contadino. Il padrone dà, ad esempio, cinque pertiche di terra in affitto ad una famiglia di coloni, a patto che gli dia in compenso una determinata quantità di frumento. Conosciamo alcuni contratti nei quali è computato un pagamento di frumento o di altri prodotti agricoli, corrispondenti quasi al totale massimo della produzione delle annate più favorevoli. Che ne avviene? Il contadino si obbliga facilmente perché costretto dalla miseria: ma poi non può adempiere l’obbligo che a metà perché non può produrre tanto frumento; l'altra metà è registrata a debito, e di anno in anno, se si succedono annate cattive, come è occorso in quest'ultimo quinquennio, la colonna dei debiti si accresce; cosicché il contadino non ha più nemmeno interesse a lavorare per produrre molto, certo com’è che per quanto produca non estinguerà mai il suo debito.

Fu questo uno dei malanni cui abbiamo posto mente l’anno scorso fin dal primo sgombro della dominazione straniera: e ci ricorda di aver nel luglio 1859 proposta con alcuni amici ed iniziata una sottoscrizione di proprietari, i quali per festeggiare l’avvenimento del governo libero, si disponeva a proscioglimento i loro contadini da certi debiti antichi, dovuti esclusivamente alle disgrazie agricole, i quali non avrebbero mai potuto essere soddisfatti. Alcuni acco[...]

[...]da di aver nel luglio 1859 proposta con alcuni amici ed iniziata una sottoscrizione di proprietari, i quali per festeggiare l’avvenimento del governo libero, si disponeva a proscioglimento i loro contadini da certi debiti antichi, dovuti esclusivamente alle disgrazie agricole, i quali non avrebbero mai potuto essere soddisfatti. Alcuni accondiscero; ma altri, anche persuasi di non cavarne mai più nulla, mantennero la loro teoria che sta bene che il contadino sia sempre in debito col padrone ».

Inizio del secolo

Nel 1902 il comune di Rho contava circa diecimila abitanti. Piccoli laboratori per la fabbricazione di lame da sega, di passamaneria e di

sacchetti di carta davano lavoro a circa 400 persone, mentre la maggior parte della popolazione, uomini e donne, sempre era legata alla coltivazione della terra.

I giovani emigravano all'estero (particolarmente in Austria) per guadagnarsi da vivere e fare qualche risparmio che consentisse loro di sposarsi, mentre le giovani operaie potevano andare a lavorare la seta nelle filande di Dongo: co[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 230

Brano: [...]li ricchi infine il 3,3% di tutti i contadini; il numero delle aziende agricole era salito da

16 milioni a 25 milioni.

Ma l’aspetto più grave dell’agricoltura stava nella sua arretratezza tecnica, tanto che la produttività della forza lavoro risultava in questo campo 12 volte più bassa che neH’industria. La quantità di merci che l’agricoltura poteva dare alla città e all’industria, era insufficiente e tendeva a diventare sempre più scarsa. Il contadino medio riforniva il mercato in ragione di circa i 3/4 del fabbisogno e non era in condizione di produrre di più. Si

stava quindi delineando un nuovo contrasto fra città e campagna, sempre più grave per quanto riguardava i tempi di sviluppo. Mentre l’industria cresceva rapidamente, la produzione agricola diminuiva:

1927 1928 1929

Industria 13,0% 18,0% 28% Agricoltura 4,1% 3,2% 3% Era inevitabile che le difficoltà si ripercuotessero nel partito, portando a un’acutizzazione dei rapporti interni.

Il XIV Congresso del partito (dicembre 1925) aveva deciso di iniziare il processo di indus[...]



da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 53

Occorrenza parzialmente corrispondente


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Il contadino, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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